La certificazione energetica è un documento obbligatorio per qualsiasi compravendita immobiliare, in quanto in sua assenza non è possibile acquistare, affittare o vendere un immobile. La definizione tecnica del documento è Attestato di prestazione energetica (A.P.E.) contiene la descrizione dell’edificio o dell’appartamento e riassume in una scala che va da A a G la qualità della prestazione energetica di un edificio. Il documento viene stilato da un soggetto abilitato per Legge, il certificatore energetico, tecnico che di solito è la Regione competente a formare e coordinare. Egli si occupa di effettuare un’analisi energetica dell’immobile o dell’edificio, studiarne le caratteristiche tecniche e abitative, la tipologia degli impianti e le modalità di produzione di energia, anche rinnovabile. Dopo questa prima fase di studio, il certificatore compila un documento e rilascia l’attestato che riassume le prestazioni energetiche della casa, del condominio o dell’appartamento.
L’Attestato deve essere conservato assieme al libretto contenente istruzioni e manutenzione della caldaia e va consegnato al proprietario o locatario al momento della stipula di un contratto di affitto. Deve inoltre essere aggiornato in caso di ristrutturazioni o lavori – pensiamo alla sostituzione degli infissi, per esempio – che modificano l’assetto dell’immobile e la prestazione energetica complessiva.
Quanto costa ottenere la certificazione energetica di una casa
Il costo dell’APE può variare a seconda della città o delle caratteristiche dell’immobile stesso, e in particolare non vi sono valori minimi stabiliti dagli Enti regionali o da particolari Ordini professionali, come quello dei geometri, degli ingegneri o degli architetti. Secondo i dati di Altroconsumo, mediamente è un’operazione che può costare attorno ai 300 Euro per un appartamento di medie dimensioni. Tale valore, in ogni caso, non può essere considerato un punto di riferimento a livello nazionale, in quanto la situazione cambia molto da caso a caso.
Contrariamente a quanto accadeva in passato, e nello specifico fino al 2012, anno in cui la materia è stata normata a livello complessivo, non è possibile autocertificare le prestazioni energetiche del proprio immobile, nemmeno per dichiarare l’appartenenza alla non certo lusinghiera classe G, la peggiore. Questo vale per tutte le Regioni italiane, anche se su altri aspetti Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Toscana hanno deciso di dotarsi di una regole specifiche, seguite da Puglia e Valle d’Aosta, che hanno emesso altrettante Leggi regionali.
Quando la certificazione energetica è obbligatoria
Durante una compravendita immobiliare – e nello specifico al momento del rogito – chi vende deve mettere a disposizione del notaio e della controparte l’Attestato di prestazione energetica (chiamato Attestato di Certificazione Energetica fino al decreto 63/2013), che deve indicare due elementi molto importanti:
– Indice di prestazione energetica: rappresenta il rapporto tra consumi energetici annui per singolo metro quadro. Logicamente, un valore basso indica un’efficienza energetica alta.
– Classe energetica: rappresenta la misura dell’efficienza energetica dell’immobile e viene calcolato in modo diverso da Regione a Regione.
Come abbiamo detto, la certificazione energetica è obbligatoria quando si deve comprare, vendere o affittare casa, e in tutti i casi in cui la nuda proprietà viene trasferita, ma non a titolo gratuito. Non è necessaria invece per le pertinenze come box, autorimesse, parcheggi o depositi, così come per fabbricati industriali o artigianali o altri fabbricati di dimensione minore di 50 metri quadrati.
Certificazione energetica di una casa senza riscaldamento
Molti si chiedono se anche per una casa priva di impianto di riscaldamento occorre richiedere la Certificazione energetica, anche perché spesso le disposizioni locali, emesse di solito su base regionale, non sono chiarissime. Bene, la risposta è molto semplice: in assenza di specifici regolamenti che dicono il contrario, si fa riferimento alla legislazione nazionale, che appunto prescrive l’obbligatorietà della Certificazione energetica al momento di comprare, vendere o affittare casa. In particolare, c’è un decreto legislativo – il 192/2005 – e il suo corrispettivo decreto attuativo del 26 giugno 2005 che contiene la regolamentazione tecnica per compilare correttamente l’A.P.E., anche in assenza di impianto di riscaldamento.
H2 La certificazione energetica delle case in affitto
Il padrone di casa deve allegare alla documentazione di affitto la certificazione energetica, soprattutto quando vuole pubblicare un annuncio pubblicitario o quando è prevista la registrazione del contratto di locazione di edifici o singole unità immobiliari. L’A.P.E. invece non è obbligatorio per affitti transitori inferiori ai 30 giorni l’anno, per i quali infatti non sussiste obbligo di registrazione, o contratti che non rappresentano nuove locazioni: proroghe, rinnovi e subentri rientrano tra questi casi.
Certificazione energetica di case costruite prima del 1967
Si tratta di un caso particolare che ha generato non pochi interrogativi. Nel caso si debba vendere una casa o unità immobiliare originariamente costruita ante 1967. Sì, sarà il notaio, in sede di rogito, a far dichiarare a chi vende che la casa è stata costruita prima di quella data. Pertanto, sotto la sua responsabilità, tale documento costituirà un atto pubblico valido per permettere alla banca di erogare il mutuo.
Una consulenza specializzata sulla certificazione energetica
Proprio nell’ottica di offrire ai propri clienti una consulenza completa, capace di incontrare al meglio le loro esigenze, Volpi Case mette a disposizione l’intervento di un geometra specializzato e abilitato al rilascio dell’Attestazione di Prestazione Energetica. Il costo aggiuntivo di questa prestazione è inferiore alle medie di mercato, e si applica a un insieme molto vasto di situazioni: che si tratti di una compravendita o di una donazione, della messa in afftto di un edificio o di alcune unità immobiliare, di un edificio di nuova costruzione o per la semplice gestione di un impianto termico, la miglior soluzione è sempre la stessa. Affidarsi a professionisti di comprovata esperienza: un interlocutore unico capace di affrontare serenamente ogni situazione.