Cosa vedere a Olbia, bellissima città della Sardegna
Città ospitale e dall’indiscutibile fascino, Olbia, nel Nord-Est della Sardegna, rappresenta una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo. Oltre ad avere origini molto antiche, e dare dunque al visitatore la possibilità di conoscere monumenti storici di pregio e numerose aree archeologiche, rappresenta una delle principali porte di accesso alla Costa Smeralda e alle sua spiagge caraibiche. Olbia è infatti una di quelle località che vive principalmente di turismo estivo; non a caso, possedere da quelle parti un immobile da affittare come casa vacanze o da trasformare in Bed and Breakfast rappresenta un’ottima fonte di reddito.
Nel caso stiate prendendo in considerazione l’idea di compiere un simile investimento, ma vogliate prima visitare la città e conoscere meglio il territorio, vi suggeriamo di leggere la nostra guida su cosa vedere a Olbia, certi che vi conquisterà.
Alla scoperta di Olbia, cosa vedere
Le cose da vedere a Olbia sono tantissime: oltre alle tante testimonianze risalenti alle epoche dei romani, dei greci e dei fenici, la città vanta un contesto naturale di tutto rispetto, grazie alla vicinanza con l’Arcipelago della Maddalena, oltre, ovviamente, a uno dei litorali più belli d’Italia. Vediamo quindi quali sono i principali luoghi di interesse di Olbia e perché merita programmare una vacanza nel Nord-Est della Sardegna.
Basilica di San Simplicio e Necropoli
La Basilica Minore di San Simplicio è il luogo di culto principale di Olbia, nonché uno degli edifici religiosi più importanti di tutta la regione. La chiesa si trova in centro, a pochi passi dal Municipio, dalla zona dei locali e dal parco Fausto Noce.
La Basilica di San Simplicio è molto antica, anche se si pensa che sia stata realizzata in diversi momenti storici. Colpisce per il suo aspetto semplice tanto all’esterno, con l’imponente facciata in granito, quanto all’interno, dove risalta la struttura a tre navate. Vicino all’altare, si trova la statua di San Simplicio e alcuni affreschi risalenti al 1200, con molta probabilità sempre raffiguranti il santo.
La Necropoli si trova invece sotto il piazzale della Basilica. Si tratta di un’area archeologica emersa durante alcuni interventi di ristrutturazione, nella quale sono visibili più di quattrocento tombe dell’epoca romana. Il sito è visitabile con accompagnatore esperto oppure in autonomia.
Museo Archeologico
La seconda tappa imperdibile in qualsiasi guida su cosa vedere a Olbia è questo particolarissimo museo, il cui edificio ricorda vagamente la forma di una nave. Il Museo Archeologico di Olbia si trova nei pressi del porto turistico, sull’Isola Peddone.
La sua peculiarità, che lo rende unico nel suo genere, è l’esposizione di relitti di navi molto antiche, alcune delle quali risalenti addirittura all’epoca romana.
Per il resto, la collezione presente al museo rappresenta una incredibile testimonianza delle origini di Olbia e delle tante popolazioni che si sono succedute nel tempo: si distinguono, infatti, reperti, manufatti, ceramiche e oggetti nautici appartenuti ai fenici, ma anche ai greci e ai romani.
Acquedotto romano di Olbia
Ecco quella che probabilmente è la più importante eredità lasciata dai romani alla città di Olbia. L’acquedotto di Olbia è quello meglio conservato di tutta la Sardegna.
Sono visibili diversi tratti dell’impianto in varie zone della città, ma la porzione più importante è quella di via Mincio (Sa Rughittola), dove è possibile ammirare una struttura di circa 100 metri, caratterizzata da alcune arcate in pietra e una grossa cisterna per l’approvvigionamento idrico.
Mura puniche
Per farsi un’ulteriore idea di quanto siano antiche le origini di Olbia basta percorrere le strade del centro. In diversi punti della città, ad esempio in via Torino e in via Acquedotto, sono ancora presenti le tracce delle vecchie mura puniche risalenti all’epoca della fondazione di Olbia. Si tratta nella maggior parte dei casi di piccole porzioni di mura in blocchi di pietra che oggi si trovano a convivere con il caos e i ritmi generati dalla vita moderna. Capita inoltre di frequente che nuove porzioni di mura emergano durante scavi o lavori di manutenzione e ristrutturazione urbana.
Nuraghi
Cosa vedere a Olbia se non uno dei simboli più rinomati della Sardegna, nonché ricercati da archeologi e appassionati? Ovviamente, ci riferiamo ai nuraghi, le tipiche costruzioni in pietra di forma conica, sorte a scopo difensivo in tutto il territorio regionale e risalenti all’epoca preromana (ossia alla cosiddetta “civiltà nuragica”).
Anche il territorio di Olbia è ricco di queste costruzioni. Tra i nuraghi più amati dai turisti vi è indubbiamente il Riu Mulinu, una fortificazione risalente al 1200 – 1300 a. C. che si trova fuori dal centro città. Dalla sua posizione privilegiata a circa 250 metri d’altitudine è possibile ammirare il panorama sul golfo di Olbia.
Come sostengono gli studiosi, e come il ritrovamento di alcuni reperti induce a credere (in particolare la statua di una donna che reca un vaso in testa), sembra che la costruzione fosse legata al culto dell’acqua. Quel che è certo è che si tratta del nuraghe più importante di Olbia e proprio per questo attira migliaia di visitatori ogni anno.
Castello di Pedres
A pochi chilometri dal centro città, su una piccola altura dalla quale è possibile godere di una splendida visuale sul territorio circostante, si trova questa fortezza antichissima. Il Castello di Pedres fu costruito in epoca medievale, durante il periodo visconteo e fu utilizzato prettamente per scopi militari e difensivi.
Gran parte di quello che si può apprezzare oggi è la cinta muraria in pietra. Per la visita al castello non è richiesto il pagamento di un biglietto di entrata. Si accede al sito facilmente e a piedi, al termine di una salita di circa dieci minuti.
Tomba dei Giganti
Nei pressi del castello si trova anche la Tomba dei Giganti su Monte de s’Aba, un’immensa area cimiteriale dove i defunti venivano sepolti tutti insieme. Anche questo è un monumento di epoca nuragica (risalente al periodo compreso tra il XIX e il XII secolo a.C.) e mostra una struttura coperta da enormi blocchi di pietra, dove l’accesso alla camera funeraria veniva garantito dalla presenza di un corridoio.
Spiagge di Olbia
Tra i consigli su cosa vedere a Olbia non possono mancare i riferimenti alle spiagge più belle della zona. Specie per chi ha la fortuna di poter pianificare la propria vacanza in Sardegna durante la stagione estiva.
Come già detto, Olbia è la porta d’accesso ai paesaggi straordinari della Costa Smeralda e a uno dei litorali italiani che i turisti di tutto il mondo ci invidiano.
Tra le località balneari di Olbia segnaliamo senza dubbio la spiaggia di Pittulongu, frequentata soprattutto dalle famiglie per i fondali bassi, i lidi attrezzati e i numerosi servizi presenti nella zona. Per gli stessi motivi è molto frequentata anche la spiaggia di Bados, a ridosso di Golfo Aranci. Vi sono poi le tante spiagge dell’Arcipelago della Maddalena, famose perché immerse in un contesto naturalistico senza eguali. Marina Maria, a circa 13 km a sud di Olbia, è invece la spiaggia preferita dai surfisti.